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Ancora tu, ma non dovevamo vederci più... (era "io, Narconon e le iene")

Nel lontano Gennaio del 2018 concessi un'intervista a Raffaella Pusceddu della redazione di Presa Diretta per un servizio su Narconon, il discusso metodo di cura delle tossicodipendenze legato alla controversa Chiesa di Scientology. Il video può essere visto qui.

Curiosamente, il giorno dopo l'intervista, quindi ben prima della messa in onda del servizio, alla troupe fu negata dagli operatori di un centro Narconon l'intervista che gli era stata inizialmente promessa. La motivazione addotta fu che avevano già intervistato me e ciò sarebbe quindi stato "foriero di cattiva informazione" da parte dei professionisti della Rai. L'estratto della trasmissione in cui si mostra la comunicazione del Centro Narconon "Il Gabbiano" è visibile qui.


Fig.1 - Passano gli anni ma lo stile rimane lo stesso


Sei anni dopo, le cose sono andate diversamente. Invece di rifuggire qualunque contatto con la mia persona, oggi Narconon sembra molto interessata a colloquiare. Infatti, sono stato nuovamente intervistato sul tema da una redazione televisiva, questa volta quella di Le Iene (Italia 1), per un servizio di Roberta Rei. Il servizio è andato in onda il 30 Aprile 2024 e comprendeva le testimonianze di molti ex ospiti dei centri Narconon che affermavano di avervi subito trattamenti abusanti. Ancora una volta, il focus del servizio era stata la non scientificità dei metodi utilizzati, quali le megadosi di niacina e le saune detossificanti. Avevo affermato che non esistono studi che confermino l'utilità di questi sistemi.

Sui social i commenti al servizio da parte di molti ex utenti critici venivano però sommersi da decine di messaggi apologetici sulle capacità salvifiche del sistema Narconon. Il 28 Maggio, nel corso della puntata di Le Iene, veniva mandata in onda una rettifica in cui si affermava che a seguito del servizio la redazione era stata contattata dall'organizzazione in questione che evidentemente non aveva gradito la cattiva pubblicità. La sibillina conclusione della conduttrice è stata "comunque noi siamo sempre con chi lotta contro le droghe". Immediatamente dopo, il link originale del servizio è diventato inattivo sulla pagina del programma, ed è stato spostato in posizione più discreta. Un estratto con i miei interventi è visibile qui.


Il 3 di Giugno ho ricevuto al lavoro una telefonata ed una mail, apparentemente senza nulla in comune. La telefonata veniva da "Narconon Sud Europa" e dall'altro capo del telefono era Luigi Belotti, il direttore in persona. Questi mi chiedeva un incontro dal vivo per discutere in merito al programma Narconon. Per strane associazioni mentali, la cosa mi ha riportato alla mente una celebre battuta di Marlon Brando ne "Il Padrino" riguardo alle offerte che "non si possono rifiutare", ma probabilmente questa era una associazione insensata, vista la cordialità con cui il direttore Belotti si rapportava a me.



Di queste buone maniere è stata invece priva la comunicazione via mail intercorsa con una sconosciuta trentenne la quale, nel medesimo giorno, scriveva al servizio della ASL presso cui lavoro per richiedere i dati relativi ai pazienti alcolisti in trattamento. La richiesta mi era parsa anomala, perché la signorina, di Torino, era interessata a conoscere i dati sugli alcolisti di una limitatissima area della Puglia centrale, quella sulla quale ha pertinenza il mio servizio, e non quelli, che ne so, dell'intera area di competenza del dipartimento dipendenze patologiche. Le ho quindi chiesto con garbo se fosse possibile conoscere il motivo di tale richiesta. Immaginavo che fosse per una tesi di laurea. Mi sarei immaginato una risposta cortese in cui si chiedesse venia per aver dimenticato di fornirmi l'informazione che per pura buona educazione mi spettava e si rimediasse. Invece ho ricevuto la mail leggibile sotto:



Fig. 2 - Un saluto "cordiale", scrive...


Questo passo falso di chi mi rispondeva mi ha fatto immediatamente collegare i due fatti che all'apparenza parevano scollegati. Non è infatti assolutamente un'idea peregrina quella di valutare questa scarsa cordialità come la volontà di non rivelare il fine della conoscenza di quei dati perché è bene che rimanga occulto. Se non si ha nulla da nascondere non si ha motivo di trincerarsi, piccati, dietro riferimenti legali. Strana la mente, rischia a volte di creare relazioni paranoiche come quella che mi fa pensare che questa attenzione per il mio lavoro sia da mettere in relazione con l'offerta giuntami il medesimo giorno dal direttore di Narconon; sicuramente non sarà cosi, sarà solo una suggestione fondata nella conoscenza di un certo modus operandi. Purtroppo il mio delirio si rafforza con un'ulteriore coincidenza. Infatti, quando, il primo Luglio, ho deciso di rispondere all'arrogante mail della supposta giovane torinese, nel giro di poche ore, è tornato alla carica il direttore di Narconon a ricordarmi di avere un incontro in sospeso. Sono coincidenze di questo tipo che fanno nascere idee cospiratorie e superstizioni...


Va detto che il dottor Belotti, in attesa di arrangiare l' incontro che mi chiedeva, mi aveva inviato della documentazione dalla quale si sarebbe dovuta evincere la scientificità del metodo Narconon e, quindi, la falsità di quanto da me affermato in TV. Il materiale è interessante. Lo elenco al lettore:


Il primo è un noto studio che circola dal 2013 , intitolato "Accertamento delle caratteristiche di efficacia “in itinere” ed “a distanza” (guadagno di salute) attraverso un set di macroindicatori clinici nel trattamento riabilitativo delle tossicodipendenze in un programma a “più fasi” con uso combinato di riabilitazione fisica e di riabilitazione comportamentale presso la struttura dell’Associazione Narconon Gabbiano Onlus, ubicata in Torre dell’Orso di Melendugno (LE)". Lo firma Giuseppe Gulino.


Lo studio, privo di un gruppo di controllo e non pubblicato su alcuna rivista scientifica, riporta fra le conclusioni che


In tutti i soggetti, al termine della fase di disintossicazione fisica, non sono state riscontrate tracce di sostanze tossiche nella ricerca effettuata attraverso la determinazione di tali sostanze nelle matrici biologiche.

In altri termini, si conclude che se impedisci alla gente di drogarsi, poi non ritrovi droghe nel loro organismo. Sarei stato più colpito da una conclusione differente da questa, lapalissiana, benché incontrovertibile.


Va detto che il dottor Gulino, autore dell'articolo in questione, ha lasciato traccia di sé in rete quale attivista del programma "Vivere senza psicofarmaci" dell'Istituto Nazionale di Pedagogia familiare di cui è direttrice la dottoressa Vincenza Palmieri. L'Istituto e la dottoressa Palmieri stessa sono "vicini"al CCHR (Citizen Commission on Human Rights), noto in Italia come CCDU, un front office di Scientology che si occupa di contrastare la psichiatria, definita una "industria di morte". Insomma, siamo ancora nell'area occupata dalla nebulosa di Scientology, la stessa nella quale si situa Narconon.


Un secondo studio, di Jonathan E. Prousky, si intitola "Niacin for Detoxification: A Little-known Therapeutic Use" ed è stato pubblicato nel 2011 sul Journal of Orthomolecular Medicine. Suona bene, ma il giornale è fuffa allo stato puro, a partire dal fatto che tratta di "Medicina Ortomolecolare", anzi, è stato fondata dal creatore di questa medicina alternativa, Abram Hoffer. La medicina ortomolecolare è basata sulla supplementazione di megadosi di vitamine per la cura di molte malattie e non è riconosciuta dalla medicina ufficiale. Hoffer si riteneva oggetto dell'ostracismo della medicina ufficiale e in particolare di una cospirazione dall'American Psychiatric Association (APA).


Come non bastasse, la rivista è classificata nell'ultimo 10 percento di tutte le riviste di medicina complementare e alternativa indicizzate nel database bibliografico Scopus ( 74esima di 82 giornali di medicina alternativa, 2018). Il Journal of Orthomolecular Medicine non è indicizzato da MEDLINE, un database di letteratura biomedica. Le riviste sono infatti selezionate per MEDLINE dalla National Library of Medicine in base alla portata e alla copertura, alla qualità dei contenuti e del lavoro editoriale. La rivista è classificata come "Periodico non raccomandato" dal sito web di controllo della medicina alternativa, Quackwatch.org. insomma, è considerata spazzatura anche dai medici alternativi.


L'autore dell'articolo è un naturopata.


Un altro articolo è "A Detoxification Intervention FOR GULF WAR ILLNESS: A Pilot Randomized Controlled Trial", pubblicato sull' International Journal of Environmental Research and Public Health nel 2019.

La rivista è talmente controversa che dal 2024 non riceve neppure la valutazione del fattore d'impatto. Questo è un indice sintetico che misura il numero medio di citazioni ricevute nei due anni precedenti dagli articoli pubblicati  e rappresenta quindi il livello di affidabilità e scientificità di una rivista. L'attuale fattore d'impatto dell'  International Journal of Environmental Research and Public Health è quindi 0 (zero). 


Nell'aprile 2023, l'International Journal of Environmental Research and Public Health ha pubblicato un articolo che criticava le linee guida stabilite dall'Institute of Electrical and Electronics Engineers, sostenendo che le radiazioni dei telefoni cellulari rappresentano una "minaccia per la salute scientificamente documentata a molti livelli e riconosciuta dalle industrie". Il documento metteva in dubbio che le linee guida sulla salute stabilite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità fossero indipendenti dall'industria delle telecomunicazioni.


Ad ogni modo, lo studio di Kerr et al. si conclude affermando che "il regime Hubbard - si, scrivono proprio così, con riferimento al fondatore di Scientology - è praticabile, sicuro e potrebbe offrire sollievo ai sintomi dei veterani della guerra del Golfo".


Un altro lavoro è del 2018, è di Richard D Lennox e Marie Cecchini-Sternquist ed è intitolato "Safety and Tolerability of Sauna Detoxification for the PROTRACTED WITHDRAWAL SYMPTOMS OF SUBSTANCE ABUSE"; insomma, sembra proprio che parli del metodo della sauna purificante di Narconon. E' stato pubblicato sul Journal of International Medical Research . La rivista, la più seria del lotto, ha un fattore di impatto di 240 su 276 riviste scientifiche. Bassino. Ad ogni modo, lo studio, condotto da uno psicologo ed una nutrizionista, conclude solo che le saune sembrano non avere effetti negativi e migliorano i sintomi emotivi. Non ne sono particolarmente colpito. La notizia mi pare poco più sconvolgente di quella per cui se impedisci alla gente di drogarsi poi non troverai droga nel loro sangue.


Ad ogni modo, Marie Cecchini-Sternquist è stata Executive Director di Narconon New England. Insomma, non riusciamo ad allontanarci da quella area.


Per finire, il cortese direttore Belotti mi ha fornito anche copia fotostatica di un lavoro italiano proveniente dal lontano 1981: "Il trattamento della dipendenza da astinenza da oppioidi con l'acido nicotinico". E' infatti tratto dal libro di Salvatore Liotta "Droga: mito e realtà" (Signorelli Editore). Va detto che un lavoro del 1981 sarebbe comunque di scarsa rilevanza in una discussione scientifica attuale, visto che è stato scritto in una fase pionieristica degli studi sulla terapia della dipendenza da oppiacei e prima che una vasta letteratura sulla tossicità della niacina ad altri dosi fosse pubblicata. La cosa più interessante, però, è che Salvatore Liotta, pochi anni dopo, nel 1987, partecipava a incontri organizzati dalla galassia di Scientology. Ad esempio, il convegno "Perchè metadone?" organizzato dal Comitato Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), già incontrato in precedenza. Vi intervenivano anche Stefano Stefani di Narconon e Roberto Cestari di CCDU. Insomma, si finisce sempre nelle stesse stanze.


In definitiva, se questi sono gli appigli scientifici che la massima autorità mi propone, Narconon ha difficoltà notevoli su questo piano; pertanto l'incontro che mi è stato prospettato mi risulta decisamente poco stimolante. Ciononostante, sono disponibile ad un confronto pubblico videoregistrato.

Quel che è certo è che è iniziata una offensiva che, secondo un noto copione, prevede la diffusione di notizie false, diffamatorie e che gettano ombre sulla mia attendibilità personale e scientifica. La richiesta immotivata di dati rientra presumibilmente in questo piano. Attendo. Ma non si commetta l'errore di credermi disarmato.

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Aggiornamenti dell'11 Agosto:


I miei contatti facebook che avevano ripostato questo mio scritto hanno ricevuto la comunicazione riportata nelle immagini sotto:

Figura 3 - la comunicazione di Meta ai miei contatti facebook che avevano ripostato il mio scritto


In pratica, Facebook/Meta ha ritenuto fondate le segnalazioni in base alle quali lo scritto sopra riportato sarebbe un tentativo non etico di prendere informazioni sensibili di altre persone. Richiedere dati di pazienti, indagare sulla vita professionale e personale dei critici, fotografarli davanti la propria abitazione, invece non lo sarebbe. Le risate...



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